La Legge nazionale per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, n. 157 dell’11.02.1992, prevede all’art. 4 comma 6 che: “le Regioni emanano norme in ordine al soccorso, alla detenzione temporanea e alla successiva liberazione di fauna selvatica in difficoltà”.
In attesa dell’emanazione della nuova Legge Regionale in materia di tutela e gestione della fauna selvatica omeoterma che detta le norme relative ai temi di soccorso, detenzione temporanea e successiva liberazione del selvatico in difficoltà, la Provincia di Alessandria riscontra ormai da diversi anni un elevato numero di richieste di intervento, accompagnato contemporaneamente da un consistente calo di personale, quest’ultimo non più in grado di soddisfare in tempi brevi ed efficaci tutte le richieste pervenute. La Provincia si attiva dunque nel ritiro e nel trasporto presso il Centro di Recupero Fauna Selvatica convenzionato di Tigliole d’Asti delle sole specie di fauna selvatica particolarmente protetta, ritenute le più vulnerabili, previste dall’art.2 della Legge 157/92 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” (ove sono elencate le specie ).
Tra queste evidenziamo il lupo, i rapaci diurni e notturni, il tarabuso e tutte le specie di picchi.
Oltre a questi esemplari tutte le altre specie che direttive comunitarie o convenzioni internazionali o apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri indicano come minacciate di estinzione.
Per quanto riguarda il ritrovamento di tutte le altre specie di fauna selvatica dovrà esserne data comunicazione preventiva alla Provincia che provvederà ad autorizzare alla consegna a cura di chi ha rinvenuto l’animale dello stesso presso il Centro di Recupero Fauna Selvatica convenzionato di Tigliole d’Asti, entro le 24 ore successive al ritrovamento senza alcun costo a carico dell’utente.
Infine nei casi di esemplari di grossa taglia (ungulati) feriti, in cui può sussistere pericolo per la sicurezza o la circolazione stradale, il servizio di recupero e primo soccorso viene effettuato dalla Provincia con operatori esperti e mezzi idonei.
CENTRO DI RECUPERO FAUNA SELVATICA
LIPU-CRAS-ASTI
Tigliole (AT)
Giovara Guido
Tel. 338/9320815
Rossi Angelo
Tel. 347/2425611
PROVINCIA DI ALESSANDRIA -SERVIZIO VIGILANZA FAUNISTICA
Indirizzo:Via Galimberti 2/a – 15100 Alessandria (3° piano)
Telefono: 0131/304771
Orario ufficio:
lunedì, martedì e giovedì: 8-13 e 14-17
mercoledì e venerdi: 8-13
sabato e domenica chiuso
email: vigilanzafaunistica@provincia.alessandria.it
PICCOLI DI UCCELLI E MAMMIFERI
Si ricorda che la Legge Nazionale n. 157/92 stabilisce, all’art. 3 comma 1 e all’art. 21 comma 1, lettera o) il divieto di catturare uccelli e mammiferi selvatici, nonché di prendere e detenere uova, nidi e piccoli nati di mammiferi e uccelli appartenenti alla fauna selvatica e che tale divieto viene sanzionato dalla L.R. del Piemonte n. 5/2012 all’art. 40 comma 5 lettera v).
Si raccomanda pertanto, nel caso si incontrino in campagna piccoli di uccelli o mammiferi appartenenti alla fauna selvatica, di non raccoglierli o spostarli, anche se appaiono da soli, perché in realtà spesso non lo sono e il loro spostamento sarebbe deleterio per la loro stessa sopravvivenza in natura e comporterebbe l’applicazione della norma sopra descritta.
Risulta quindi consigliabile, prima di raccogliere un animale e separarlo dal suo ambiente naturale (salvo il caso di pericolo e/o morte imminente), seguire alcuni accorgimenti e contattare il prima possibile l’autorità competente, che provvederà a dare precise indicazioni sulle singole situazioni.
Avete trovato un piccolo di uccello in difficoltà?
Raccoglierlo o no?
In primavera, durante una passeggiata nel bosco, ma anche nel giardino di casa, o sul marciapiede, può capitare a chiunque di trovare un nidiaceo (un piccolo di uccello). Il nostro istinto ci induce a raccogliere il piccolo e portarlo a casa per “allevarlo”. Questo atteggiamento, peraltro lodevole, non sempre si rivela il migliore per la salute del nidiaceo. Infatti gran parte di essi abbandona spontaneamente il nido (merli, passeri, civette…) quando ancora non sa volare bene, pur essendo seguito e alimentato dai genitori. Raccogliere uno di questi nidiacei significa strapparlo alle cure dei genitori. Allevandoli si corre inoltre il rischio di “imprintarli” sull’uomo, deviandone cioè la loro identità specifica irreversibilmente, non consentendogli più di poter affrontare una normale vita libera.
Esistono quindi due principali situazioni che dobbiamo valutare:
- Nidiacei feriti o in reale stato di pericolo minacciati da gatti o altri predatori, finiti in mezzo alla strada, per sopravvivere hanno bisogno di cure.
- Nidiacei sani, anche se ancora incapaci di volare e non in pericolo: devono essere lasciati nel luogo di ritrovamento.
E se fosse un piccolo di capriolo o di daino? Che fare?
Nei mesi di maggio/giugno, può essere facile trovare piccoli di capriolo o daino apparentemente abbandonati. Non toccateli e non raccoglieteli perché l’abbandono è momentaneo. Infatti la mamma li lascia in un posto tranquillo e ben nascosto ai predatori per cibarsi e ritornare da loro solo per allattarli. Solo nel caso di evidente difficoltà o palese ferimento segnalate tempestivamente la localizzazione dell’animale al Servizio di Vigilanza Faunistica (tel 0131/304771 negli orari aperti al pubblico, mentre nei giorni di venerdì pomeriggio, sabato e domenica telefonando al numero unico 112), il quale provvederà a verificare se sia necessario intervenire per il soccorso. Si eviterà così di limitare il numero dei capi nel centro di recupero con animali perfettamente sani che, senza gli insegnamenti materni e tolti dal loro ambiente naturale, difficilmente potranno essere liberati.
Gli errori da non commettere mai durante il soccorso
Sarà utile seguire questi piccoli consigli per rendere meno drammatica l’esistenza dell’animale in quei momenti, consapevoli di aver operato nel suo interesse senza recargli ulteriore danno.
- Non stressate l’animale inseguendolo o facendo eccessivo rumore ma avvicinatelo con calma e lentamente;
- Non manipolatelo più dello stretto necessario;
- Non umanizzare un animale selvatico, rendereste quasi impossibile il suo rilascio in natura, inoltre le manifestazioni di affetto da parte dell’uomo potrebbero spaventarlo.
- Non avvicinare troppo il viso ad un volatile, i vostri occhi apparirebbero loro molto grandi, come quelli di un predatore, spaventandoli; ciò potrebbe innescare una reazione di difesa potenzialmente lesiva nei vostri confronti.
- Non afferrare mai il volatile dalla coda, rischierebbe di perderne le penne (timoniere) con conseguente destabilizzazione del volo. Ciò allungherebbe i tempi di degenza al centro di recupero, fino alla loro ricrescita, a scapito della sua libertà.
- Non afferrare mai un volatile per le ali aperte, ciò potrebbe causare fratture e danni alle penne. Non accendere mai improvvisamente la luce in presenza di un volatile, lo disorienterebbe causandone nel peggiore dei casi, la morte per lo spavento.
- Non usare farmaci per mammiferi (uomo, gatti, cani…) in quanto posseggono principi attivi non adatti agli uccelli.
- Non usare ovatta per costruire un nido soffice, se impigliati tra le zampe del volatile potrebbero causare ulcere e ferite.
- Non fumare in presenza dei volatili, sono molto sensibili alla nicotina.
- Non somministrare latte di mucca ai piccoli di Mammiferi, può causare gravi danni e anche la morte dell’animale.
Cosa fare prima di affidare un animale selvatico alle cure del Centro specializzato o alla Provincia?
Se si tratta di un uccello, procurate una scatola di cartone di dimensioni adeguate (poco più grandi dell’uccello in questione) e per favorire l’aerazione praticare dei fori sulla parte alta della scatola. Sul suo fondo sistemate dei fogli di giornale.
Per mammiferi di piccole dimensioni è sufficiente una scatola di cartone imbottita con fogli di carta assorbente da cucina o fogli di giornale. Riponete l’animale nella scatola, assicurandovi che non possa uscire. Evitare di mettere nella scatola alimenti o acqua, per evitare che si sporchi, infettando le eventuali ferite. Tenete lo scatolone in luogo riparato, il più possibile tranquillo e al buio: l’animale si tranquillizzerà evitando di aumentare lo stress causato dalle ferite.
Alcuni animali selvatici sono potenzialmente pericolosi, possono mordere, artigliare e beccare. Munitevi di guanti spessi e maneggiate l’animale facendo attenzione a non avvicinarlo al corpo e al volto. Non improvvisate cure veterinarie. Limitatevi a disinfettare eventuali ferite sanguinanti con acqua ossigenata
CONSEGNA ANIMALE ALLA PROVINCIA:
Il selvatico in difficoltà dovrà essere consegnato, entro 24 ore dal ritrovamento, previa telefonata, all’ufficio del Servizio di Vigilanza Faunistica della Provincia di Alessandria sito in via Galimberti 2/A – 3°piano in Alessandria nei seguenti orari:
8-13 dal lunedì al venerdì (sabato e domenica gli uffici sono chiusi al pubblico).
Il personale addetto provvederà successivamente al trasporto dello stesso al Centro di Recupero Animali Selvatici Lipu di Tigliole d’Asti convenzionato con la Provincia per la cura e riabilitazione degli animali selvatici.
Riassumendo:
hai trovato un esemplare di fauna selvatica che sembra in difficoltà?
Per maggiori informazioni rivolgersi a :
UFFICIO VIGILANZA FAUNISTICA – PROVINCIA DI ALESSANDRIA
Indirizzo:Via Galimberti 2/a – 15100 Alessandria (3° piano)
Telefono: 0131/304771
Orario ufficio:
lunedì, martedì e giovedì: 8-13 e 14-17
mercoledì e venerdi: 8-13
sabato e domenica chiuso
email: vigilanzafaunistica@provincia.alessandria.it
CENTRO RECUPERO FAUNA SELVATICA LIPU
Indirizzo: Case Dogliosi, 14016 Tigliole d’Asti (AT)
Telefono: 3472425611 – 3389320815
Email: lipuat@libero.it
Sito web: www.lipuat.com
E’ possibile consegnare, nelle ore diurne, gli animali feriti anche presso l’ambulatorio veterinario del dottor Alessandro Viale (tel.3388378976) in Corso Savona n. 52, Asti dalle ore 15.00 alle ore 19.00.