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Pesca in prossimità di linee elettriche

17/10/2017

Le canne da pesca, in particolare quelle realizzate in fibra di carbonio, hanno la caratteristica di essere conduttrici di elettricità, non molti ne sono al corrente, possono rivelarsi pericolose, quando, inavvertitamente vanno ad impattare con linee elettriche aeree mettendo così a rischio di folgorazione il pescatore, esposto a conseguenze spesso gravi o addirittura fatali.
A tale proposito è importate che ogni pescatore si cauteli adeguatamente: individuata la postazione di pesca, prima del montaggio della canna, è bene che si accerti dell’eventuale vicinanza a linee elettriche che possano rischiare di essere raggiunte dall’attrezzo, e nel caso, astenersi dalla pesca.
Analogo rischio ricorre nel corso di spostamenti tra postazioni di pesca, qualora vengano effettuati a canna montata.
Pescare, come inconsapevolmente spesso succede, in prossimità di tralicci, linee elettriche aeree, dighe ed impianti idroelettrici, implica un ulteriore rischio, infatti, pur non toccando fisicamente il conduttore elettrico con la canna, la ravvicinata distanza da esso può dare vita ad una scarica elettrica, con effetti per il pescatore quasi sempre fatali.
Più alta è la tensione in un cavo elettrico, più deve essere maggiore la distanza di sicurezza da osservare. Indicativamente una distanza di sicurezza di circa 20 metri tra canna e conduttore si ritiene possa essere accettabile.
Altra fonte di rischio di folgorazione per il pescatore, non certo trascurabile è rappresentata dai fulmini, i recenti cambiamenti climatici sempre più spesso sono motivo di rapidi ed improvvisi temporali. Una canna al carbonio volta al cielo induce ad una possibilità, tutt’altro che remota, di attrazione al fulmine specie poi se ci si trovi a pescare in laghi o al mare.

Ultima modifica: 20 Marzo 2024 alle 11:32
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